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Mar
In questo secondo post ti parlerò del pomodoro e delle sue patologie più comuni, illustrandoti le patologie che ho riscontrato durante le mie visite in campo in questo periodo e ti spiegherò come curare le malattie e i prodotti da utilizzare in caso di necessità.
Ma prima di tutto.. una breve intro al pomodoro
Il pomodoro è uno dei maggiori ortivi coltivati. Appartiene alla famiglia delle Solanacee ed è originario dell’America del Sud, esattamente dal Messico da cui fu portato in Spagna, luogo in cui si diffuse in seguito in tutta Europa.
La pianta del pomodoro ha un fusto rampicante coperto da foglie pelose e presenta piccoli fiori raggruppati di colore giallo e piccoli semi. I frutti del pomodoro sono chiamati anch’essi pomodori: sono bacche verdi o rosse, di diverse dimensioni a seconda della varietà. Il pomodoro è originario dei tropici e quindi predilige climi temperato-caldi. È un alimento povero di calorie, costituisce un ingrediente unico ed indispensabile nella cucina di molti paesi del mondo.
Quando il pomodoro si ammala..
Il pomodoro può essere soggetto a diverse patologie, raggruppabili nei seguenti insiemi:
- Malattie Fungine
- Malattie Batteriche
- Parassiti e Nematodi
- Malattie Virali
- Altro
Ed ecco, finalmente, rivelate le 3 patologie del pomodoro più comuni: la Peronospera, il Marciume Apicale e la Tuta Absoluta. Delle altre patologie te ne parlerò nei prossimi articoli che dedicherò al pomodoro.
La Peronospera
È una malattia fungina che si manifesta in ambienti eccessivamente umidi, dove sono frequenti le piogge abbondanti. L’elevato tasso di umidità e le alte temperature causano l’aumento di attacchi di peronospora. Sulle foglie si formano macchie clorotiche con successiva necrosi dei tessuti, sui pomodori invece macchie irregolari grigie.
La peronospora si manifesta nelle piante giovani e causa un arresto della maturazione dei frutti e altri danni qualitativi e produttivi alla pianta.
Come curarla
La lotta alla peronospera avviene essenzialmente con prodotti chimici di copertura o endoterapici. I primi servono a prevenire gli attacchi del fungo ed hanno una funzione preventiva, si somministrano sulla pianta prima dell’arrivo della primavera, prima che il fungo si manifesti. I prodotti endoterapici hanno invece un effetto curativo perché si diffondono all’interno dei tessuti vegetali. Tra i prodotti di copertura rientrano gli ossicloruri, gli idrossidi di rame e folpet.
Tra gli endoterapici in grado di venire incontro alle tue esigenze: Clortalonil, Iprovalicarb, Cimoxanil e Dimetomorf.
Il Marciume apicale
Il Marciume apicale, detta anche “bolla”, è sintomo di carenza nutrizionale. È una delle fisiopatie più diffuse che si possono riscontrare nel pomodoro. La causa principale è la mancanza di calcio, che è l’elemento principale per la crescita delle piante. Le condizioni che permettono il sorgere di questa malattia sono: l’elevata salinità del suolo, terreni poveri di calcio e squilibrio idrico. La sofferenza provoca nel frutto malformazioni morfologiche e di tipo cromatico.
Come curarla
È necessario garantire una disponibilità d’acqua e di calcio adeguate, per evitarne la carenza. Si può somministrare Cloruro di Calcio 200-400 gr/hl per via fogliare. Altri accorgimenti sono: l’utilizzo di teli ombreggianti ed evitare la concentrazione eccessiva di elementi che competono con il calcio (come il magnesio e il potassio).
La Tuta Absoluta
È un lepidottero proveniente dal Sud America, e da qualche anno minaccia le coltivazioni di pomodori sia in coltura protetta che in pieno campo. Infatti, tra le solanacee, il pomodoro è il suo ospite preferito. È una farfallina di colore grigio-argento, lunghezza di 5/7mmm, svolazza di notte e la sua vita è di circa 40/60 giorni. La femmina depone fino a 250 uova sulle foglie e sugli steli, l’uovo impiega 4/5 giorni per schiudersi, la larva inizia a scavare delle gallerie tra le foglie e i frutti del pomodoro causando danni irreparabili.
Come curarla
La miglior difesa è la prevenzione. Per eliminarne il maggior numero si può usare un fungo antagonista: la Beauveria bassiana, che attacca le larve e gli adulti degli insetti provocandone la morte.
All’inizio della primavera, appena le temperature si aggirano sui 20 gradi, la tuta esce ed è questo il momento di catturarla con le trappole a feromone posizionate nei luoghi dove sono state piantati i pomodori. Efficaci sono le trappole artigianali che si realizzano con delle taniche in plastica, alte 30/40 cm, con apertura laterali praticate a 20cm dalla base, riempite d’acqua e ricoperte da uno strato di olio, con l’erogatore feromonico collocato 5 cm sopra la superficie del liquido. Queste trappole vengono montate su supporti adatti a 50 cm dal suolo o sul terreno.
Un secondo sistema per la difesa è la trappola cromotropica. Le farfalline, attratte dal colore nero, rimangono attaccate alla trappola ricoperta da un apposito collante e vi rimangono attaccate. La lotta con gli insetticidi si basa su interventi tempestivi sugli stadi larvali, con prodotti di sintesi chimica come metaflumizone, indoxacarb, clorantraniliprole o di origine naturale, come azadiractina, bacillus thuringiensis, spinosad.
Conclusioni
Quelle che ho discusso sono davvero le principali malattie del pomodoro, cioè le più diffuse e conosciute. Prossimamente e nel corso del tempo tratterò altri problemi e patologie, non solo del pomodoro ma di altre coltivazioni. Se sei curioso di conoscere tutte le patologie del pomodoro, dai un’occhiata alle foto e contattami.
Nel frattempo se hai un dubbio o ti occorre un chiarimento, non esitare a contattarmi. Grazie del tempo che hai dedicato a questa lettura e.. buona coltivazione! 🙂
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